
Il Sentiero della Pace del Trentino
lunedì 21 settembre 2020
Yanez Borella e Enzo Romeri, i nostri sport ambassador, hanno superato egregiamente una grande sfida: quella di percorrere la parte trentina del Sentiero della Pace in soli 7 giorni, arrivando in Marmolada, meta del loro viaggio, il 12 settembre.
Quello che entrambi dichiarano all’arrivo, è un messaggio forte e bellissimo, che va al di là della forza fisica e della resistenza: “Ci siamo supportati e protetti vicendevolmente nei momenti in cui uno o l’altro iniziavamo ad accusare troppa stanchezza o timore di non farcela. Questo ha reso ancora più unica l’esperienza vissuta e più solida la nostra amicizia.”
Il Sentiero della Pace è un tracciato che unisce tra loro i luoghi della memoria seguendo la linea del fronte della Prima Guerra Mondiale, in quello che fu il settore occidentale della guerra italo-austriaca, combattuta tra il 1915 ed il 1918.
Il percorso si snoda dal Passo dello Stelvio alla Marmolada, collegando tra loro le vette dei ghiacciai ai fondovalle alpini e creando un’ampia rete di sentieri che consente di raggiungere forti, capisaldi, tagliate vallive, strade militari, trincee approntati dall’esercito italiano ed austro-ungarico durante il Primo conflitto mondiale.
Il percorso è lungo 490 km, Enzo e Yanez, costretti a deviare più volte a causa degli schianti di Vaia sono riusciti a percorrere all’incirca 450 km con ben 30.000 metri di dislivello positivo.
“E’ stata l’emozione più forte che abbia mai provato in ambito sportivo, una continua carica di adrenalina che nessuna vittoria mi aveva mai dato prima” afferma Enzo.
Entrambi residenti a Fai della Paganella, chi per nascita (Enzo) chi per adozione (Yanez), hanno reso omaggio a questo percorso totalmente sviluppato in Trentino, facendoci conoscere questa parte del territorio al di fuori dei circuiti più “tradizionali” e “turistici”.
Enzo e Yanez sono da sempre amici e degni runners - non professionisti - amanti della montagna.
Quest’anno hanno patito la mancanza di gare e così hanno avuto l’idea di fare qualcosa di stimolante per le loro menti e i loro corpi in costante fibrillazione!
“Abbiamo cercato di percorrere il Sentiero nel minor tempo possibile, così nell’arco delle ventiquattr’ ore abbiamo dormito al massimo due o tre ore, a volte all’aperto e a volte in rifugio, dove abbiamo trovato una grandissima accoglienza, disponibilità e spesso anche un vero e proprio tifo, che ci ha dato la giusta carica. Nelle notti all’aperto, ci ha fatto visita anche un orso, per fortuna solo curioso e diffidente” aggiunge Yanez con riconoscenza.
Un progetto meraviglioso, nato con un intento che in realtà ne racchiude tanti altri e ogni persona sente e sentirà il suo.
Come già fatto per altre esperienze precedenti, Yanez, questa volta in compagnia di Enzo, ha portato la bandiera di ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) oltre a quella per AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) per sensibilizzare sempre più persone a riflettere su queste malattie che purtroppo hanno colpito anche alcuni loro amici. Malattie complesse, ancora da conoscere e verso le quali ci sono ancora molti studi da fare.
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