Ezio, il cercatore di adrenalina
“Peter Pan è il mio preferito: non ti lascia un attimo di respiro, lo devi interpretare, nella sua semplicità non è per nulla scontato.”
Non stiamo parlando del film d’animazione, ma del primo flow trail che Ezio Cattani e il suo team hanno realizzato in quella che oggi è la Dolomiti Paganella Bike Area, 400 km di percorsi bike tra la Paganella e le Dolomiti di Brenta.
‘Non sono sempre stato un fan della bicicletta”, ammette Ezio. “Pedalare è sempre stato troppo faticoso e la mia vera passione era il motorsport. Poco più di dieci anni fa invece, per curiosità, ho provato il mtb gravity. È stato subito amore.”
È quindi nata l’idea di costruire un Bike Park: “Per praticare uno sport sono necessarie delle infrastrutture, ed è molto meglio quando queste sono vicino casa. E la Paganella era l’area dotata di impianti di risalita più vicina a me!” Oggi, a distanza di dieci anni, quell’idea è diventata una delle bike area dell’arco alpino più apprezzate dagli appassionati ed Ezio ne è Project Manager e trail builder.
“Trascorro le mie giornate a bordo del miniescavatore, con pranzo al sacco nel bosco.”
“Mi alzo prestissimo, dedico un po’ di tempo al lavoro d’ufficio e poi mi trovo con gli altri ragazzi del team per iniziare le attività di trail building. Ci occupiamo della costruzione e della manutenzione dei sentieri di montagna, siano essi per utenti mtb, escursionisti o condivisi. Nell’immaginario comune il nostro lavoro è considerato quasi romantico, visto che passiamo le giornate immersi nella natura. Questo però significa che lavoriamo qualunque siano le condizioni climatiche, con il freddo e la neve, sotto la pioggia, oppure sotto il sole cocente: è faticoso a volte! Il trail building però faceva parte del mio destino: a 5 o 6 anni ero già su un escavatore, e lo usavo meglio della bici!”
“E pensare che fino a qualche anno fa ci si limitava ad andare nel bosco con soffiatore, rastrello e seghetto!”
Oggi il lavoro del trail builder è sempre più tecnico, servono figure altamente preparate. “Fortunatamente la creatività vuole ancora la sua parte, soprattutto mentre si realizza effettivamente il percorso”, racconta Ezio. “Molte cose vengono decise work in progress, perché non si sa mai esattamente su che tipo di terreno si va a lavorare. Nei vari trails della Paganella abbiamo avuto a che fare con terreni completamente diversi, pur restando nell’arco di pochi chilometri.”
“Adrenalina, sensazione di libertà e i panorami che solo la montagna sa offrire…adoro questo sport.”
E secondo Ezio non bisogna avere paura di provarlo, anche se si è poco esperti di bicicletta. “Oggi, grazie ai nuovi flow trails e alle mtb altamente performati, il downhill è diventato alla portata di quasi tutti.” Il caso ha voluto che il primo trail della bike area si chiamasse Peter Pan: quale modo migliore per tornare bambini?
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